Italian Motorcycles

Today in Motorcycle History

Ardea Motorcycles


Ardea moto d'epoca

All'inizio degli anni Venti la ditta Officine Meccaniche S.A.F.I.U. (Società Anonima Fabbrica Italiana Utensili), con sede a Cavaria, produce, per conto della Fiat, utensili e parti automobilistiche.

L'azienda ha un centinaio di dipendenti e vanta un'attrezzatura tecnica notevole per l'epoca, con reparti di torneria, presse e fonderia.

Nel 1927, risentendo della crisi generale di quel periodo, per diversificare la produzione inizia la costruzione di motociclette.

Dapprima presenta un modello con motore da 175 cc che però viene commercializzato nella cilindrata di 250 cc.

I due motori sono simili, monocilindrici orizzontali a valvole in testa, cambio in blocco.

La camera di scoppio della testata pare fosse stata studiata e progettata dall'ing. Giulio Cesare Cappa.

Interessante, per l'epoca, l'adozione della forcella telescopica.

La produzione continua fino al 1931 e probabilmente è stata di circa trecento esemplari, altre fonti sostengono solo quarantacinque esemplari in tutto visto che ne risultano immatricolate quarantadue unità.

Lo stabilimento, fino ad un paio di anni fa, era ancora visibile percorrendo l'autostrada MI-VA, direzione Varese, all'uscita Cavaria ed è lo stesso stabilimento che ha ospitato anche la Isotta Fraschini.

Le moto Ardea sono state portate in gara da Silvio Vailati, Bruno Martelli e Virginio Fieschi.

Vailati, oltre che bravo pilota, si dimostra anche buon venditore e nel suo negozio in via Elvezia a Milano propone le inglesi Sunbeam, di cui è importatore, e le Ardea di cui è concessionario.

Proprio con una Ardea partecipa ad un'edizione della Rosa d'Inverno. Fieschi invece, dopo l'attività agonistica, diventa costruttore di motori e moto complete Astoria, con sede e fabbrica a Milano prima in via Coni Zugna e poi in via Astesani.

Tornando alla Ardea, nel 1931 la S.A.F.I.U. fallisce e tutto il magazzino, con motori, telai, accessori e anche stampi, vengono rilevati da Silvio Crespi che porta tutto nella sua officina a Samarate.

Silvio Crespi ha lavorato come caporeparto motorista alla Caproni di Vizzola Ticino e vede nell'acquisto del materiale del fallimento S.A.F.I.U. la possibilità di mettersi in proprio.

Si dice che acquistò tutto per 100.000 lire, cifra all'epoca abbastanza consistente.

Così la costruzione di moto Ardea riprende a Samarate dove ne verranno prodotte tra i 10 ed i 15 esemplari poi, nel 1934, la produzione si ferma e Crespi emigra in Africa in cerca di fortuna.

Rientrato in Italia continua, anche grazie al figlio, a fornire ricambi ai possessori di moto Ardea fino al 1948, anno della sua morte.

Il marchio sul serbatoio della moto varesina è formato dal nome Ardea, in rosso, che sovrasta un elegante ed affusolato volatile, appunto un'ardea in volo e da questo il motto della S.A.F.I.U. "Volat Super Altam Ardea Nubem".

Nella decima edizione del Circuito del Lario, 6 luglio 1930, è iscritta una Ardea nella classe 250 con pilota da designare, non si sa se prese il via.


A Brief History of the Italian Marque

In the early twenties the company Officine Meccaniche SAFIU ( Società Anonima Fabbrica Italiana Utensili), headquartered in Cavaria, manufactured tools and automotive parts for Fiat.

The company had a hundred employees and considerable technical equipment for the time which included workshops with lathes and presses, and a foundry.

In 1927, affected by the economic crisis created under the Fascist state, the company diversified by constructing motorcycles. The first model had a 175cc engine and this was soon followed by a 250.

The two engines are similar single cylinder horizontal OHV units, with a combustion chamber believed to have been designed and engineered by Ing. Giulio Cesare Cappa.

The machines had telescopic forks, very rare in the day.

Production continued until 1931 with output probably totalling about three hundred machines; other sources claim only forty-five motorcycles in all, possibly relying on registration records which showed only forty of that marque.

The plant, until quite recently, was still visible from the MI-VA near Varese, exit Cavaria; it is apparently very close to the location of Isotta Fraschini.

Ardea motorcycles were raced by Silvio Vailati, Bruno Martelli and Virginio Fieschi.

Vailati, as well as being a good rider was a good salesman and at his shop in Milan in Via Elvezia imported and sold Sunbeam machines, along with Ardea.

Virginio Fieschi went on to build his own Astoria engines and complete motorcycles. His business had offices and factory in Milan at Coni Zugna and later at Via Astesani.

In 1931 S.A.F.I.U., the parent company of Ardea, failed; the complete warehouse with engines, frames, accessories and moulds were purchased by Silvio Crespi and removed to his workshop in Samarate.

Silvio Crespi worked as a foreman engineer at Caproni Vizzola Ticino and sees in the purchase of material failure SAFIU the opportunity to start his own business.

Reportedly the sale price was 100,000 pounds, a figure at the time quite substantial.

Thus the construction of Ardea Samarate motorcycles resumes where it produced between 10 and 15 copies then, in 1934, the production Crespi stops and emigrated to Africa in search of fortune.

Back in Italy, thanks to his son the firm continues to supply spare parts for Ardea motorcycle until 1948, the year of his death.

The logo on the tank of the bike from Varese is formed from the name of Ardea, in red, which overlooks an elegant and streamlined volatile, precisely un'ardea in flight and from this the motto of SAFIU "Volatility Super Altam Ardea Nubem."

In the tenth edition of the Circuito del Lario, July 6, 1930, is entered in the 250 class with a Ardea rider to be designated, it is not known if they are taken off.

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Source: Moto di Lombardia



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